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RECENSIONE CONCERTO BAUSTELLE 4 APRILE 2017 TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI MILANO

  • Simona Viotti
  • 5 apr 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Quando assisto a concerti di questo tipo, mi rendo conto ancora meglio di quanto sia mediocre tanta musica che circola al giorno d'oggi.

Mi riferisco anche ai grandi artisti, che per quanto bravi, per quanto io li segua e e per quanto mi piacciono, spesso propongono un normalissimo pop-melodico.

I Baustelle non sono niente di tutto ciò. Loro sono alternativi, originali, innovativi, semplicemente.. Diversi!

Il loro nuovo album L'amore e la violenza l'ho divorato, mi ha catturato dal primo ascolto ed è una scoperta continua.

Un concerto tutto suonato da tutti, non c'è niente da fare, quando i cantanti sono anche musicisti, la differenza si nota eccome; la qualità sale e lo spettacolo prende una forma completamente diversa.

Miscela di chitarre ed elettronica, basso, ben quattro tastiere, percussioni, suono della batteria “triggerato”, massimo effetto nei pezzi veloci.

Tutto suonato e cantato con un'intensità pazzesca, musicalmente è stato travolgente, tanto che a volte non riuscivo a seguire le parole per quanto ero presa dalla musica.

Bianconi molto fedele alle originali nelle interpretazioni, non ho notato grandi differenze rispetto alle registrazioni in studio; Rachele invece decisamente meglio dal vivo, mi è piaciuta in maniera spropositata.. Molto più valorizzata, e tra l'altro molto energica sul palco, ci sa stare, altrochè.

Pubblico calorosissimo, a tratti nei pezzi più famosi sembrava venisse giù il teatro, soprattutto nella parte finale, dove la platea è corsa sotto il palco a saltare e cantare.

Proprio una bella atmosfera.

Paradossalmente le nuove canzoni le conoscevo tutte bene, quelle vecchie un po' meno perché (stupidamente) non li ho mai seguiti più di tanto (Recuperare sarà d'obbligo adesso!)

Le nuove canzoni sono state proposte in una chiave leggermente più rock, ma senza essere mai stravolte.

Una canzone degna di nota è Bruci la città, nota al pubblico nella sua versione di Irene Grandi.

Un'interpretazione assolutamente differente, molto più intima e delicata, meno pop, più essenziale, davvero toccante, dove emerge tutta la personalità di Bianconi.

E' incredibile come una stessa canzone possa assumere un colore diverso a seconda di chi la canta.

Il nuovo album è stato riproposto fedelmente nella prima parte.

Dopo una breve pausa c'è stato il secondo tempo, occupato da una selezione di vecchi brani, non necessariamente i più noti.

La scenografia era essenziale (ma il concerto è stato riempito con molto molto altro)

Troviamo il logo del gruppo con la scritta BAUSTELLE illuminato dietro ai musicisti.

Le tastiere e le apparecchiature elettroniche sono in postazione centrale e i musicisti sono distribuiti su due piani.

Di seguito la scaletta del concerto:

Love

Il vangelo di Giovanni

Amanda Lear

Betty

Eurofestival

Basso e batteria

La musica sinfonica

Lepidoptera

La vita

Continental stomp

L’era dell’acquario

Ragazzina

Charlie fa surf

Un romantico a Milano

Monumentale

Gomma

Bruci la città

La canzone del parco

L’aeroplano

La moda del lento

La canzone del riformatorio

La guerra è finita

Veronica numero 2

Le rane

La band:

Francesco Bianconi (voce, chitarre, tastiere)

Claudio Brasini (chitarre)

Rachele Bastreghi (voce, tastiere, percussioni)

Ettore Bianconi (elettronica e tastiere),

Sebastiano De Gennaro (percussioni),

Alessandro Maiorino (basso),

Diego Palazzo (tastiere)

Andrea Faccioli (chitarre)

Sottolineo l'apertura del concerto fatta dalla bravissima Marianne Mirage, scoperta della Sugar che ha partecipato a Sanremo nella categoria nuove proposte quest'anno.

Ha cantato tre pezzi, di cui uno in francese.

Lei spicca sicuramente per stile ed originalità.


 
 
 

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